Direttamente dalla sala operatoria: Restauro preventivo in resina

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A cura del Dr. Corrado Caporossi

Le lesioni cariose compaiono più frequentemente nelle fosse e nelle fessure di molari e premolari. La placca dentale all’interno delle fosse e delle fessure non può essere rimossa con le tecniche di pulizia convenzionali utilizzate negli studi dentistici o con la cura domiciliare. La morfologia della fessura rende difficile la diagnosi della lesione iniziale e la carie superficiale può diventare evidente solo quando la lesione cariosa è profondamente progredita oltre il limite amelodentinale.

In passato, i dentisti utilizzavano l’approccio di “estensione per la prevenzione” per trattare le carie nelle fosse e nelle fessure. Grazie alle nuove tecniche di restauro e ai materiali bioattivi, i dentisti possono utilizzare approcci minimamente invasivi per preparazioni cavitarie più conservative, come le PRR (Preventive Resin Restorations). Le PRR sono state descritte per la prima volta da Simonsen e Stallard nel 1977. Ora le PRR possono essere eseguite con resine composite ioniche, che ripristinano le lesioni nelle fosse e nelle fessure e aiutano a prevenire la carie ricorrente nel resto del sistema di fessure.

Diagnosi della PRR
La diagnosi clinica della PRR si basa su tre elementi principali:

  1. Valutazione del rischio di carie del paziente
    Documenta l’anamnesi del paziente ed esegui i test necessari per determinare il rischio di carie.
  2. Diagnosi della profondità della lesione
    Diagnostica le lesioni dello smalto e non solo quelle cavitate. Questo è importante perché la progressione della lesione dello smalto può essere arrestata.
  3. Diagnosi dell’attività della lesione
    Sia l’attività della lesione che il rischio di carie sono molto importanti per la diagnosi e la pianificazione del trattamento.

Indicazioni per la PRR
La PRR può essere eseguita sulle superfici occlusali di molari e premolari, sulla fossa buccale dei molari inferiori e sul solco palatale dei molari superiori. Sono indicate sia nella dentizione temporanea che in quella permanente. La PRR è indicata quando la lesione cariosa nelle fosse e nelle fessure è piccola e discreta e confinata solo allo smalto, oppure quando il processo ha raggiunto la dentina, ma senza coinvolgimento pulpare.

Tecnica
I metodi descritti sopra si sono evoluti contemporaneamente ai materiali dentali e adesivi dentinali. La tecnica PRR prevede la rimozione di una quantità minima di tessuto dentale con un sistema di abrasione ad aria con un biossido di alluminio di 29 micron polvere. La rimozione della carie potrebbe non raggiungere il limite amelodentinale e potrebbe rimanere confinata alla dentina superficiale. In entrambi i casi, la mordenzatura selettiva dovrebbe essere eseguito solo sullo smalto, seguito dall’applicazione di un agente adesivo.

Successivamente, viene applicata una resina ionica bioattiva a doppia polimerizzazione (Activa Restorative Pulpdent) che, dopo aver completato una prima fase di autopolimerizzazione di 20-30 secondi, viene ricoperta con un inibitore di ossigeno e fotopolimerizzata. Se la cavità è più profonda, il medico può utilizzare la tecnica sandwich, che consiste nel posizionare un liner bioattivo fluido sul pavimento della cavità (Activa Base/Liner Pulpdent) e poi procedere con il materiale da restauro.

Caso di studio
Un paziente maschio di 15 anni si è presentato con lesioni occlusali sui denti #3.6 e #3.7 (#18 e 19), come mostrato nelle Figure 1 e 2. Il paziente è stato anestetizzato e gli è stata applicata una diga di gomma. L’anestesia e l’isolamento assoluto con la diga di gomma sono facoltativi, a seconda del comfort e dell’accettazione del paziente. La superficie occlusale è stata pulita con una sabbiatura morbida e la carie è stata rimossa selettivamente con una piccola fresa rotonda polimerica in modo conservativo senza creare cavità (Figure 3 e 4). L’angolo cavo-superficie è stato lucidato con una punta abrasiva per eliminare i prismi non supportati. Le aree di dentina esposte sono state coperte con nastro di teflon prima di mordenzare selettivamente lo smalto con un gel di acido ortofosforico al 37% per 30 secondi. La superficie è stata risciacquata con acqua per 10-20 secondi e asciugata fino a ottenere un colore gessoso prima di applicare un agente adesivo. A ciò ha fatto seguito il posizionamento della resina bioattiva (ACTIVA BioACTIVE-RESTORATIVE). Per ottenere risultati ottimali, lascia che la resina si autopolimerizzi per 20-30 secondi, coprila con un gel per il blocco dell’aria e poi fotopolimerizzala per 20 secondi a bassa intensità. Dopo aver rimosso la diga di gomma, il materiale in eccesso è stato rimosso e l’occlusione è stata controllata.

Figura 1. Mostra le lesioni occlusali dei denti #3.6 e #3.7 (#18 e 19).
Figura 2. Mostra le lesioni occlusali dei denti #3.6 e #3.7 (#18 e 19).
Figura 3. La carie è stata rimossa selettivamente con una piccola fresa rotonda polimerica in modo conservativo senza progettare la cavità.
Figura 4. Mostra i denti preparati dopo la rimozione selettiva della carie.
Figura 5. Restauro finale.
Figura 6. Restauro finale.

Informazioni sul Dr. Corrado Caporossi

Il Dr. Corrado Caporossi si è laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università Europea di Madrid a Valencia, in Spagna, dove ha completato una tesi sulla “Riabilitazione estetica funzionale nei settori anteriori con faccette in ceramica feldaspar”. Attualmente è iscritto all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma ed è membro dell’AIO e dell’ANDI. Il Dr. Caporossi è anche professore esterno presso l’Università Cardneal Herrera di Valencia (Es.) e nei corsi di perfezionamento dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Svolge la sua attività professionale a Labico (Rm) nel proprio centro di microscopia dentale con particolare attenzione alle riabilitazioni estetiche parziali. Il Dr. Caparossi è relatore in numerose università nazionali e internazionali dove tiene corsi di perfezionamento e in congressi nazionali e internazionali dove discute di odontoiatria adesiva ricostruttiva estetica con l’uso di materiali bioattivi. Tiene corsi teorico-pratici per la formazione e il perfezionamento dell’odontoiatria restaurativa multidisciplinare.

BIBLIOGRAFIA

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